Il prossimo martedì 14 settembre 2021, in occasione di quello che sarebbe stato il suo 83esimo compleanno, sulla casa natale di Tiziano Terzani in via Pisana 147 verrà apposta una targa in sua memoria.
Il giornalista a Monticelli infatti era nato e cresciuto, fino agli anni universitari, da famiglia umile, figlio di un meccanico e di una cappellaia. E qui, subito dopo la liberazione di Firenze nel ’44, ha frequentato la prima elementare al convento femminile della chiesa di San Piero a Monticelli, per poi proseguire alla Niccolini di Legnaia una volta riaperte gli scuole pubbliche. Dalle medie entrerà invece dentro le mura, andando alla Machiavelli, ai tempi in piazza Frescobaldi.
In realtà per quanto da bambini frequentasse il rione, nell’età adulta confesserà di non esservi mai sentito legato. O forse di esserlo sempre stato, suo malgrado. Nella sua opera La fine è il mio inizio infatti scriverà: “Fin da piccolo io sentivo che non c’entravo con Monticelli, che non era quello il mio mondo. Con tutto il rispetto che ho avuto per i miei genitori – perché sono stati meravigliosi, hanno fatto di tutto per me – ma insomma, non erano la mia famiglia”. Un’affermazione che però poi smentirà nei diari ritrovati dalla moglie Angela Staude: “So che ho imparato moltissimo. Specie ad essere quello che son sempre stato: uno di Monticelli”.
Tuttavia non mancano i ricordi di lui nel quartiere, quando era ragazzino e ben prima che diventasse prima manager di Olivetti e poi giornalista famoso: alcuni anziani se lo ricordano ancora. Al Boschetto c’è chi ricorda quando ogni tanto passava dalle baracche che ospitavano il primo proto-circolo, seppure non lo frequentasse che molto di rado, per una partita di calcino. E alcune donne, oggi anziane, ancora sospirano ricordandolo: «Terzani? Certo che me lo ricordo… era davvero un ragazzo bello e intelligente, e molte ragazzine avrebbero voluto fidanzarsi con lui!».
Tuttavia Monticelli, per quando girasse il mondo come inviato nei Paesi più lontani, non l’ha mai abbandonata. Negli anni è stato visto continuare ad andare nella casa di via Pisana 147 ogni volta che poteva: «Terzani me lo ricordo bene – ci dice un commerciante vicino – Entrava spesso in quel portone per andare a trovare i parenti, anche quando ormai abitava in tutt’altre parti del mondo».
Un onore quello del rione di Monticelli, quello dia ver dato i natali e plasmato i primi anni di chi ancora è un modello per il giornalismo italiano, il cui ricordo locale rischiava di essere dimenticato insieme agli ultimi anziani. Ma grazie all’iniziativa proposta dal Quartiere 4 rimarrà a imperitura memoria. Perché “La storia esiste solo se qualcuno la racconta” (Un indovino mi disse, 1995).