Nel sottopassaggio viale Talenti sabato, un ragazzo stava probabilmente iniettandosi droga. Alla chiamata al Pronto Intervento, la Polizia Municipale ha risposto che non poteva intervenire perché drogarsi è legittimo.
In pratica, è severamente vietato fumare una sigaretta nel cortile del liceo, ma è lecito farsi una pera di eroina all’uscita delle scuole?
Raramente, io che ho creato questo blog, lo utilizzo per raccontare esperienze personali. Oggi lo voglio fare, perchè questa esperienza mi lascia con un profondo senso di impotenza e tristezza. Perciò non utilizzzerò la canonica prima persona plurale, ma il singolare. Consideratelo, se volete, una sorta di “editoriale”. Ma riguarda tutti noi, tutto il Quartiere.
Ieri nel sottopassaggio che attraversa viale Talenti da via Berlinghieri – via dei Lorenzetti a via Franceschini ho visto un ragazzo che probabilmente si stava bucando. Stava nascosto armeggiando in un cantuccio con un piccolo oggetto cilindrico che pareva una siringa. Al contempo teneva un fazzolettino stretto in una mano, forse da usare a mo’ di garza.
Non so se si stesse drogando, ma è molto probabile che lo stesse facendo. Qualcuno farà l’avvocato del diavolo, dirà che era un diabetico che si faceva l’insulina. Forse. Ma lo ritengo molto improbabile. L’atteggiamento losco, il punto prescelto, sporco e nascosto e la presenza di una donna a pochi metri che forse gli faceva da palo (o forse passava anche lei di lì casualmente?), fanno pensare che effettivamente stesse facendo uso di eroina, o di qualche altra droga. Una triste storia che si ripete. Non molti anni fa, fu trovato morto per overdose, proprio in questo sottopassaggio, (o forse nell’altro a poche decine di metri, non ricordo) un ragazzo che di vista conoscevo pure.
Sono scene brutte, che al contempo mettono tristezza, paura, amarezza. Tristezza per la vita di questo ragazzo, che si sta rovinando, per il fallimento delle tante campagne di prevenzione contro la droga. Che si sa che fanno male, ce lo insegnano fino dall’asilo, è impossibile non saperlo. Perché, cosa può averlo spinto a farsi la prima pera? Paura perché non puoi mai sapere come reagirà una persona sotto uso di stupefacenti. E lasciamo da parte buonismi ipocriti: si percepisce insicurezza a trovarsi in un passaggio stretto, isolato e obbligato, a fianco di uno che si sta bucando. E che magari ha bisogno di soldi per la dose successiva. Viene da chiedersi tra l’altro perché non ci sia neanche una telecamera e non si veda mai passare un vigile da questo sottopassaggio. Amarezza per la risposta, anzi, la non risposta da parte delle Istituzioni.
Perché la prima cosa che di istinto ho fatto, per coscienza civica, una volta uscito dal sottopassaggio, è stato chiamare il Pronto Intervento della Polizia Municipale. Ovviamente passano quasi dieci minuti prima che un operatore mi risponda. L’intervento non è poi così pronto, penso. Ma non è colpa certo dei Vigili questo. Il centralino è subissato di telefonate, Firenze è una metropoli, il personale non basta e probabilmente non è così facile far quadrare i conti per assumere nuovo personale. I soldi pubblici, si sa scarseggiano. Perché scarseggino con tutte le tasse che paghiamo, dove vengano spesi da chi amministra quei soldi, è il punto semmai.
Ma torniamo nel merito della questione. Finalmente risponde la Polizia Municipale, che però mi conferma quanto temevo di sentirmi dire: non possono intervenire perché drogarsi non costituisce un reato. Purtroppo, dice il vigile. E lo capisco. i Vigili debbono attenersi a un protocollo. Ma è alla base, a livello normativo, e non certo per colpa della Municipale, che qualcosa non torna.
In buona sostanza, è severamente vietato fumare una sigaretta nel cortile del liceo, ma è lecito farsi una pera di eroina all’uscita delle scuole? Sono le vere perversioni del sistema. Trovo ovviamente questo ingiusto e diseducativo. Il consumo di droga, soprattutto in luoghi pubblici, dovrebbe almeno essere sanzionato. E avanzo anche una proposta per il Comune o chi per esso: non sarebbe possibile creare quantomeno una task force di pronto intervento sociale, in collaborazione con i Siast, le Asl, i Sert che intervenga con urgenza su segnalazione della Polizia Municipale? Non a scopo repressivo, ma curativo, di supporto, per creare un inserimento riabilitativo. L’ennesimo costo pubblico, si dirà. Ma sono convinto che sarebbero soldi spesi bene.