Battaglia in Quartiere tra i cittadini del Comitato Via di San Vito e l’Amministrazione Comunale. Quando la Burocrazia schiaccia la democrazia.
La burocrazia schiaccia la democrazia. In italia può succedere; a Firenze ancora di più. I cittadini di via di San Vito, via collinare che si snoda tra Monticelli e Monteoliveto a Firenze si sono ritrovati di punto in bianco senza più possibilità di parcheggiare. Una via abitata prevalentemente da anziani e recentemente anche da qualche giovane coppia, madri con bambini piccoli in passeggino, costretti a parcheggiare a centinaia di metri e a percorrere una lunga salita. Non importa se sotto la pioggia battente o sotto il sole cocente d’agosto, con passeggini, buste della spesa, casse d’acqua. I parcheggi più vicini sono in largo del Boschetto e in via Baldovinetti, quando sono liberi s’intende. Altrimenti bisogna parcheggiare alle volte anche a un chilometro.
Scene strazianti. C’è V., 96 anni, costretto a salire la strada con la spesa. M. che abita da sola, cui hanno fatto la multa al muratore mentre scaricava il materiale per una piccola riparazione in casa. C. con un bambino piccolo che cammina sotto il temporale. E decine di altri casi come questi. Poco importa se via di San Vito ha un traffico praticamente assente, poco importa se è transitata solo dai residenti, diventando nel suo tratto più alto poco più di un viottolo tra le colline percorso solo da qualche temeraria vecchia Pandina. In via di San Vito non si parcheggia, il Comune ha deciso di istituire il divieto di sosta, ligio alle regole del Codice della Strada da osservarsi alla lettera e nella sua interpretazione più restrittiva in questa strada sì e nelle altre strade fiorentine no.
Altrimenti fioccano multe a strisciata. Talvolta anche con rimozione. «Siamo diventati il bancomat del Comune», affermano i residenti. E poco importa anche del fatto che sul piano urbanistico via di San Vito sia definita “strada locale a carattere prevalentemente residenziale”, fatto questo che comporta l’assoluta priorità di riservare la carreggiata al parcheggio ai residenti. Ancora meno importa che non si siano mai registrati incidenti nella via a memoria d’uomo dovuti alla presunta strettezza della carreggiata, che prima consentiva il parcheggio sul lato civici pari, a differenza di molte altre strade di Firenze che presentano criticità importanti e non sono prese però in considerazione dai tecnici dell’Amministrazione comunale.
Il Comitato Via di san Vito. I Consiglieri di Quartiere 4 Vincenzo Ciccone e Davide Bisconti (Forza Italia) avevano portato una mozione in Consiglio per dare voce ai cittadini e chiedere l’immediata restituzione dei parcheggi ai residenti, anche tramite opportuni accorgimenti tecnici. Ma la mozione fu ritirata dietro la promessa del Presidente di Quartiere Mirko Dormentoni di istituire un’apposita seduta di commissione per valutare la situazione. Nel frattempo, circa venti giorni fa, i cittadini si sono costituiti nel comitato “Via di San Vito”, per poter dar voce ai loro disagi, eleggendo Presidente il Geometra Marcello Cerroti.
La battaglia al Quartiere. La seduta promessa ai cittadini si è tenuta martedì 26 luglio alla presenza della Commissione Servizi al Territorio di Quartiere 4, una delegazione di quattro membri del Comitato Via di San Vito, presieduta la Geometra Cerroti, e un rappresentante degli uffici tecnici dell’Amministrazione fiorentina.Una seduta turbolenta e dai toni che si sono scaldati parecchio.
Un’interpretazione restrittiva e disparitaria. Nonostante il parere favorevole sia di maggioranza che opposizione a trovare una soluzione per la restituzione dei parcheggi a via di San Vito, il rappresentante degli uffici tecnici ha espresso parere contrario, giustificandolo con il generico comma 1 dell’articolo 1 del Codice della Strada che prevede tra le priorità la (ma il lettore attento capirà che questo “tra” non esclude altre priorità) sicurezza nella circolazione stradale. Sicurezza che di fatto c’è come dimostra il fatto che on si è mai verificato un incidente nella via e che è questione di pochi centimetri rispetto all’interpretazione più restrittiva del codice, peraltro nemmeno in tutti i tratti.
Eppure poter parcheggiare è un diritto tutelato. Tuttavia è stato fatto presente dai membri del comitato che le strade locali a prevalenza residenziale debbono garantire parcheggio ai residenti, come riportato all’articolo 50 del Codice di Regolamentazione delle strade locali che, togliendo ogni dubbio normativo in merito, definisce “strade locali con carattere prevalentemente residenzialeda riservare quasi esclusivamente alla sosta dei veicoli, in particolare quella dei residenti” ; hanno quindi chiesto di considerare alla luce di tale imposizione normativa la questione tre volte durante il corso dell’assemblea, ma non hanno ottenuto precisa risposta dal tecnico, che ha sempre glissato la risposta. Inoltre la particolarità della strada, lo scarto minimo di centimetri che mancherebbe per essere in regola con quanto previsto dal Codice della Strada e soprattutto la particolare condizione sociale della via, che vede centinaia tra anziani e famiglie messe in pericolo dal nuovo divieto, ben giustificherebbero una deroga.
L’ultima parola alla burocrazia o alla democrazia? Come sottolineato dalla maggioranza però il parere ultimo non spetta agli organi politici (quelli democraticamente eletti dai cittadini), ma agli uffici tecnici; perciò di fatto, l’impressione è che nonostante il parere favorevole unanime delle forze politiche, di fatto la democrazia si trova schiacciata e svilita dalla burocrazia.
Il Consigliere che ha fatto propria la battaglia dei cittadini. Il Consigliere Ciccone ha sottolineato come tanta perizia e interpretazione restrittiva del codice della strada sia solo in via di San Vito. Non solo: in questi mesi si è avuto un massiccio dispiegamento di Polizia Municipale, pagata dai contribuenti, impegnata a fare multe in questa strada periferica e senza traffico, piuttosto che essere adoperate in zone ben più critiche e trafficate, come ad esempio le continue doppie file e parcheggi a oscurare gli incroci in viale Talenti, piazza Batoni, via Canova, via Bronzino, via Starnina. Ha chiesto quindi il perché di questa evidente disparità di trattamento rispetto ad altre strade del Quartiere e dell’intero territorio comunale.
Proposte e soluzioni ci sono. Tuttavia Ciccone si è dimostrato anche propositivo, ha poi avanzato alcune proposte risolutive della questione come istituzione del senso unico alternato tramite cartello o tramite semaforo. Soluzione questa che parrebbe l’unica tecnicamente approvabile, ma che certo richiederebbe un investimento di soldi da parte del Comune maggiore del liquidare tutto con un semplice cartello di divieto di sosta. Sono state proposte dal comitato poi molte altre possibili soluzioni, quali l’installazione di specchi parabolici alle due curve ritenute pericolose; oppure l’apertura, come da piano degli anni ’60, di via Pietro di Cosimo su via di San Vito o di viuzzo di San Vito su via Baldovinetti, mai completate, ma che consentirebbero la creazione di un circolo a senso unico. In particolare la prima soluzione parrebbe la più semplice, poiché la strada esiste già, ma è privata nelle ultime decine di metri.
Immobilismo o apertura? In conclusione di seduta gli uffici tecnici si sono presi però l’impegno di un ulteriore sopralluogo per valutare nuovamente lo stato delle cose e cercare di rendere attuabile una soluzione. L’impressione tuttavia, concludono all’uscita da Villa Vogel i membri del comitato e il Consigliere Ciccone, è che ci sia immobilismo da parte dell’Amministrazione sulla questione.