Curiosità e storia
12 vie antiche dell’Isolotto di cui non sapevi l’origine
L’origine del nome di alcune vie di Firenze è davvero curiosa. Se nel centro la loro storia è nota, in periferia lo è molto meno: ecco l’etimologia di 12 vie storiche dell’Isolotto
- Via dell’Isolotto: l’isolotto, che per estensione è diventato il nome di buona parte del quartiere, c’era davvero: prima della bonifica e della regimentazione dell’Arno, il fiume si biforcava e poi riuniva, formando un isoletta.
- Via delle Isole: la strada devo il suo nome alle secche di sabbia che si formavano in Arno e nella zona circostante, un tempo paludosa, nei periodi di siccità.
- Via dello Scalo: questa via prende il nome da un porticciolo, uno scalo, molto usato nel passato per caricare merci da portare verso il centro città: soprattutto veniva caricato legname, proveniente da Legnaia appunto (da cui a sua volta, arrivava lungo la via di Legnaia dalla Roveta), utilizzato per costruire i palazzi del centro.
- Via del Poderaccio: tristemente nota per il campo rom che qui si trova e collegata più di una volta a brutti episodi di cronaca, la zona del Poderaccio, come indica il nome tetro, è stata anche nei secoli passati una zona di confine e isolata: come tutta l’area interna all’Argingrosso era una palude malsana e usata per abbandonarvi i rifiuti e le carcasse degli animali.
- Via dell’Argingrosso: prende il nome dall’Argine che fu costruito nel ‘500 quando con questa soluzione ingegneristica si riuscì finalmente a bonificare questa zona impaludata da secoli. Se vuoi sapere di più sulla storia dell’Argingrosso leggi questo articolo.
- Via del Saletto: diverse e curiose ipotesi sono state fatte su questo toponimo, chi lo fa derivare dalla botanica, chi dal longobardo: per approfondire gli abbiamo dedicato questo articolo.
- Via dei Bassi: la via, e tutta la zona circostante, deve il suo nome al fatto di essere posta più in basso rispetto all’Argingrosso, da dove comincia, il quale la proteggeva l’area dalle inondazioni
- Via Palazzo dei Diavoli: nei pressi dell’incrocio con piazza Batoni sorge un austero palazzo in pietra, dall’aspetto tetro e dalle finestre molto piccole, legato a oscure leggende di cui parliamo in questo articolo.
- Via Torcicoda: pochi lo sapranno, ma via Torcicoda un tempo era… un lungarno. Come accennato sopra, infatti un ramo dell’Arno, prima della bonifica avvenuta con la costruzione dell’Argingrosso, passava proprio di qui, formando una strada tortuosa che seguiva le anse del fiume… tortuosa come una una coda appunto. Tra questa biforcazione e l’attuale corso dell’Arno si formava appunto… un isolotto!
- Via Lunga: la cosa curiosa di questa via è che oggi è molto più lunga di quando le dettero il nome. Tuttavia apparteneva al comune di Casellina; alla gente del luogo, a quei tempi poco avvezza a muoversi dai dintorni, il fatto che la via sconfinasse nel comune di Firenze e portasse verso la città, che sembrava lontana e opulenta, la faceva appunto sembrare maestosa e lunga…
- Via delle Torri: prendi il nome da Villa Le Torri, oggi meglio conosciuta come Villa Vogel (sede anche del Consiglio di Quartiere), che prima dell’aspetto che oggi la contraddistingue era un castello turrito; e forse vi erano anche altri edifici turriti nella zona. Per lo stesso motivo anche il vicino Viuzzo Crocifisso delle Torri, dove, appunto, sembra di notare ancora un tabernacolo.
- Via delle Muricce: questa strada, di cui oggi probabilmente rimane solo un moncone, un tempo era delimitata da muretti a secco un po’ malandati, come spesso le strade di campagna intorno a Firenze: si pensi alla zona di Monte Oliveto.